Di solito non ci fermiamo a pensare a come l’energia elettrica arriva nelle nostre case. Certo, sappiamo che percorre lunghe distanze attraverso i cavi dell’alta tensione, ma non ci preoccupiamo più di tanto di pensare al come e al perché. Eppure è interessante fermarci per un attimo a pensare a cosa sta succedendo. Perché è possibile illuminare perfettamente ogni edificio? Perché possiamo collegare ogni singolo elettrodomestico? Ciò succede perché la rivoluzione tecnologica non si ferma. Ed è curioso notare che, per procedere, guarda volentieri anche al passato, per capire se si può perfezionare ciò che è già a nostra disposizione. Oltre a mettere a punto nuove invenzioni, infatti, spesso e volentieri si rivalutano sistemi già esistenti in un’ottica moderna ed ecosostenibile. È ciò che succede, nello specifico, per la trasmissione a corrente continua (detta anche HVDC – High Voltage Direct Current) . Nata come sistema di diffusione principale, era stata poi messa da parte poiché il sistema a corrente alternata (HVAC – High Voltage Alternating Current) era più efficiente sulle distanze brevi. Oggi però si rende necessaria la trasmissione su lunga distanza, perché l’energia arriva anche da fonti rinnovabili (solare, eolica, idrica) e le centrali a fonti rinnovabili sono quasi sempre lontane dai centri abitati per cause di forza maggiore: in parole povere, non si può decidere di costruire una centrale eolica vicino a una città se lì di vento non ce n’è! Il sistema HVDC contribuisce a risolvere questo problema: la trasmissione a corrente continua permette infatti di trasportare grandissime quantità di energia su distanze molto lunghe (è perfetta per tragitti superiori ai 400 km) con perdite energetiche ridotte; si prendono in considerazione quindi anche trasmissioni di energia fuori dai confini nazionali.
Le industrie di settore sono già al lavoro per sviluppare questi nuovi collegamenti: bisogna trasmettere quanta più energia possibile riducendo al minimo la dispersione. Ciò è stato reso possibile per la prima volta dalla società italiana Prysmian Group S.p.A., una delle principali aziende di settore per quanto riguarda i cavi per la trasmissione di energia, delle telecomunicazioni e della fibra ottica; è riuscita a mettere a punto un nuovo sistema in cavo a 525 kV per applicazioni HVDC, un traguardo davvero significativo se si considera che finora la classe di tensione massima raggiunta era di 320 kV. Il nuovo sistema, invece, consentirà un aumento della potenza massima trasmissibile per sistemi bi-polo in cavo fino a oltre 2.6 GW (più del doppio dei valori raggiunti con i sistemi a 320 kV): non solo quindi trasmissioni più lunghe, ma anche più consistenti.
Il primo progetto della società in cui è stata utilizzata questa tensione è quello chiamato “Western HVDC Link”, che ha collegato le reti elettriche di Scozia e Inghilterra; qui per la prima volta si è arrivati a una tensione di 600 kV e una capacità di trasmissione di 2200 MW, un primato mondiale. Il tracciato prevedeva non solo zone di cavo sottomarino, ma anche consistenti porzioni di cavo interrato.
È chiaro che grazie all’interesse per l’utilizzo delle fonti rinnovabili e la tutela dell’ambiente e del territorio, buona parte delle risorse, nazionali e non, convergeranno nell’installazione e nel potenziamento della rete HVDC: è possibile ipotizzare che ci sarà sicuramente del lavoro per i nostri clienti Vermeer che si occupano di posa cavi con la tecnologia “Horizontal Directional Drilling”, visto che ci sono ampie zone ancora da collegare.