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Fonti rinnovabili: cosa fare per creare un piccolo impianto a biomasse e sfruttare un’ottima occasione

Negli ultimi tempi c’è molto interesse per le piccole centrali alimentate a biomassa. Il motivo è chiaro: le centrali piccole valorizzano la filiera locale. I gestori di queste centrali, infatti, possono approvvigionarsi dai produttori di biomasse della zona, perché non hanno bisogno di grandi quantitativi di materiali, magari con la necessità di far arrivare la maggior parte della biomassa da lontano. Questo aspetto è molto importante in relazione all’impegno internazionale a ricorrere il più possibile all’energia proveniente da fonti rinnovabili. Realizzare una centrale piccola a biomassa sembra piuttosto semplice; vediamo che procedure bisogna seguire.

Prima di tutto, è importante capire che autorizzazioni servono per attivare un impianto a fonti rinnovabili. L’ente statale che si occupa di amministrare le pratiche e l’energia prodotta dagli impianti è il Gestore dei Servizi Energetici (GSE); gestisce i meccanismi di incentivazione previsti dalla legge e si occupa di ritirare e ricollocare l’energia creata dai produttori. In base alla normativa attuale, ci sono tre procedure possibili, che si applicano a seconda della quantità di kilowatt prodotta.

La prima procedura è l’Autorizzazione Unica, che è necessaria per realizzare grandi impianti a energia elettrica entro soglie di potenza variabili. Indicativamente, questa procedura riguarda le centrali che producono quantità maggiori di 200 kW o maggiori di 1MW, ma ogni Regione stabilisce i propri limiti. In alcuni casi, la Regione delega la Provincia per gestire questa pratica, in altri invece Regione e Provincia si dividono il compito. Nella tabella a fondo pagina è possibile vedere un riepilogo dei dati per ogni regione; notiamo che alcune regioni specificano il tipo di potenza creata, parlando di MWt e MWe. I MWt misurano la potenza termica generata, i MWe invece misurano la potenza elettrica. La procedura per il rilascio dell’Autorizzazione Unica prevede che i dati relativi all’impianto e alle aziende coinvolte vengano valutati all’interno della Conferenza dei Servizi¸ partecipano tutte le amministrazioni interessate e può richiedere un massimo di 90 giorni.

Per gli impianti che sono al di sotto della soglia stabilita per l’ottenimento dell’Autorizzazione Unica, la procedura è più semplice. Bisogna seguire la Procedura Abilitativa Semplificata, e se ne occupa direttamente il Comune. È necessario presentare una relazione dettagliata, che dimostri che il progetto è compatibile con i regolamenti edilizi ed urbanistici in vigore. Il Comune ha 30 giorni per decidere e se entro questo termine non ci sono notizie, significa che i lavori di realizzazione possono partire.

La procedura è ancora più veloce per gli impianti fino a 50 kW. Questi impianti rientrano nella categoria di attività edilizia libera, perché non richiedono modifiche importanti alle strutture esistenti, oppure sono compatibili con il regime di scambio sul posto, una procedura che consente al produttore di immettere in rete l’energia prodotta ma non consumata, per poi prelevarla in un secondo momento. In questi casi, basta procedere con una Comunicazione al Comune, presentando una relazione dettagliata che spieghi che lavori si dovranno fare, ma non è necessario aspettare 30 giorni; la notifica di inizio lavori è sufficiente per realizzare l’impianto.

Oltre a una procedura molto semplice per avere le autorizzazioni necessarie, gli impianti piccoli hanno un altro aspetto positivo. Infatti, gli incentivi statali per le fonti rinnovabili (previsti dal D.M. del 6 luglio 2012) sostengono soprattutto gli impianti piccoli e integrati nella filiera locale. Gli impianti che producono fino a 200 kW di potenza da biomasse hanno accesso diretto alla contribuzione, che ha diversi parametri basati sul tipo di biomassa utilizzata in rapporto alla produzione oraria ( si parla di tariffe comprese tra i 122 €  e i 257€ per MWh, i dati dettagliati sono verificabili sul sito http://www.gse.it/it/EnergiaFacile/guide/Energiaelettrica/Biomasse/Pages/default.aspx).

La procedura è meno immediata per gli impianti che producono più energia. Gli impianti che rientrano in un contingente di potenza fino a 160 MW (parametri 2015) devono richiedere l’iscrizione ad un Registro Unico. Solo quando l’iscrizione è confermata possono accedere alla contribuzione. Le procedure di iscrizione ed i contingenti di potenza sono aggiornati annualmente entro il 31 marzo, quindi presto sarà possibile verificare quale sarà il limite previsto per il 2016. Per tutti gli impianti invece che superano i 5 MW di potenza, è obbligatoria l’iscrizione alle Aste al Ribasso per aggiudicarsi gli incentivi, attraverso l’area clienti del sito del GSE.

Questo è davvero un buon momento per valutare l’ipotesi di creare un piccolo impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili; la situazione è favorevole perché per ora c’è la possibilità di accedere a finanziamenti statali e soprattutto l’interesse verso lo sfruttamento delle fonti rinnovabili è forte. È un’occasione da non perdere!

Sarebbe molto interessante conoscere la vostra esperienza. È proprio vero che la procedura per realizzare un piccolo impianto alimentato a biomasse è così semplice? I tempi sono rapidi? Raccontateci come è andata lasciando un commento.

Tabella riepilogativa dei limiti di potenza oltre i quali è necessario richiedere l’Autorizzazione Unica (fonte: GSE).

REGIONE LIMITE RICHIESTO COMPETENZA
ABRUZZO 1MW REGIONE
BASILICATA 1MW REGIONE
CALABRIA 1MW REGIONE
CAMPANIA 1MW REGIONE
200 kW – 1 MW PROVINCIA
EMILIA ROMAGNA 50 MWt* REGIONE
50 MWt* – 200 kW PROVINCIA
FRIULI VENEZIA GIULIA 35 MWt*

oppure

20 MWe**se la potenza termica non è determinabile

REGIONE
35 MWt* – 1MWe**

oppure

20MWe** – 1 MWe**

PROVINCIA
LAZIO 1MW PROVINCIA
LIGURIA 200 kW REGIONE
LOMBARDIA 3000 kW REGIONE
200 kW PROVINCIA
MARCHE 200 kW REGIONE
MOLISE 200 kW REGIONE
PIEMONTE Solo impianti soggetti a Valutazione di Impatto Ambientale REGIONE
200 kW PROVINCIA
PUGLIA 200 kW REGIONE
SARDEGNA 200 kW REGIONE
SICILIA 1MW REGIONE
TOSCANA 200 kW PROVINCIA
TRENTINO ALTO ADIGE -dato non disponibile- -dato non disponibile-
UMBRIA 200 kW PROVINCIA
VALLE D’AOSTA 200 kW REGIONE
VENETO 200 kW REGIONE
* MegaWatt termici
** MegaWatt elettrici
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