Di seguito trovate l’articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Strade e Autostrade” (fascicolo 124-2017. luglio/agosto). La rivista, edita da EDI-CEM Srl, è consultabile a questo link.
LA SOLUZIONE PIU’ IDONEA PER LA POSA DI FIBRA IN CENTRI ABITATI PORTA IL NOME VERMEER: PERCHE’ TECNOLOGIA E ORGANIZZAZIONI FANNO LA DIFFERENZA NELLA REALIZZAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE.
Gli interventi per la posa di fibra ottica sono sempre più diffusi e richiedono una tecnologia adeguata, per evitare cantieri invasivi e disagi alla popolazione. Questo è vero soprattutto nei centri abitati, dove il movimento di mezzi e persone è continuo e gli spazi di lavoro sono piuttosto ristretti. Ci sono molti sistemi per posare la fibra ottica e tutti gli altri tipi di sottoservizi, ma quando si tratta di scegliere quale tecnologia applicare, è importante tenere in considerazione il contesto in cui si deve intervenire. La tecnologia della trivellazione orizzontale controllata (“no dig”, dall’inglese “senza scavo”) è ormai riconosciuta come La soluzione più idonea e vantaggiosa per completare il lavoro con rapidità e in sicurezza, soprattutto quando bisogna operare nelle città. Questa tecnologia infatti evita di dover aprire scavi a cielo aperto e permette di ottimizzare tempi e costi operativi.
Per capire meglio come funziona la posa con tecnologia “no dig”, abbiamo visitato il cantiere della società C&E Srl, che da molti anni si occupa di perforazione orizzontale controllata. Al momento, C&E S.r.l. sta lavorando nella provincia di Verona, posando fibra ottica nei comuni di Arcole, Cherubine di Cerea e Gazzolo e a breve si sposterà a Cologna Veneta. Questi cantieri sono un esempio perfetto di posa in centro abitato. In tutti questi comuni, infatti, la posa ha riguardato diversi tratti che hanno percorso tutto il paese, con pose di lunghezze variabili: 700 m, 2,5 km, 3 km. La posa è avvenuta con due perforatori orizzontali Vermeer Navigator, il D9x13 S3 e il D 20×22 S3, particolarmente indicati per la posa in ambito urbano. Il sig. Claudio Casarotti, titolare dell’azienda, ci ha spiegato che l’aspetto fondamentale è la pianificazione del lavoro, per essere certi di operare in sicurezza ed efficienza. C&E ha una lunga esperienza in questo settore e segue da sempre una procedura molto precisa. Per prima cosa, si richiedono agli enti di riferimento tutte le informazioni relative alla zona in cui si deve intervenire per quanto riguarda rete idrica, fognaria, energia elettrica, telecomunicazioni e gas. In questo modo si stabilisce la profondità di posa (che solitamente in centro abitato è di 3 – 3,5 m). Dopo aver analizzato le mappe, si procede con l’indagine georadar, che permette di rilevare in maniera più precisa i sottoservizi presenti nelle aree interessate alla posa.
Dopo aver chiarito qual è la situazione, si può procedere con la perforazione. Un operatore con sonda segue l’andamento delle aste di perforazione e comunica costantemente con l’operatore che direziona le aste dal perforatore. Dopo il foro pilota, se non è necessario eseguire ulteriori passaggi di alesatura per allargare il passaggio si procede con il tiro del cavo. Al termine della posa, viene realizzato un grafico che traccia l’attività di ogni asta, riportando profondità e lunghezza di perforazione.
I vantaggi di una posa con questa tecnologia sono molti. Si evitano gli scavi a cielo aperto e quindi non si blocca la circolazione di mezzi e persone e non ci sono rischi per la popolazione. Inoltre, sono necessari molti meno mezzi sul cantiere e si può procedere più velocemente. La perforazione orizzontale inoltre è una tecnologia non invasiva, che preserva il manto stradale e quindi non richiede interventi di ripristino. Questo aspetto non è da sottovalutare, visto che molti paesi italiani sono caratterizzati da superfici pregiate da preservare.
Il sig. Casarotti è certo nell’affermare che questa tecnologia sia eccezionale in termini di precisione e sicurezza, anche se richiede una preparazione adeguata. Non bisogna mai lasciare che sia “la macchina a controllare te”, bisogna avere un’attenzione costante. E’ importante anche conoscere bene il terreno in cui si opera, per non lavorare alla cieca e correre i rischi inutili. La passione per questo lavoro è fondamentale: con quella, si possono fare davvero grandi cose.
Con la preparazione adeguata, la tecnologia “no dig” può essere davvero la soluzione ottimale per procedere in modo rapido, sicuro e preciso nella posa di cavi e condotte interrate.
Per questo, Vermeer Italia e altri operatori specializzati danno così tanta importanza alla formazione, organizzando e gestendo corsi periodici e collaborando con l’Italian Association for Trenchless Technologies (IATT) – associazione che promuove l’impiego delle tecnologie “no dig” in Italia – alla realizzazione di corsi finalizzati all’ottenimento del patentino per “operatore macchine complesse” previsto dal contratto nazionale del settore Edile.
Tecnologia e organizzazioni preparate fanno la differenza nella realizzazione delle infrastrutture necessarie al nostro Paese.
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