La rivista “Italia No Dig” ha pubblicato un interessante articolo su un progetto HDD (N.1/2019 – ed. Gruppo Italia Energia). Puoi sfogliare la rivista a questo link, di seguito trovi l’articolo integrale. Buona lettura!
Si può utilizzare la tecnologia di perforazione orizzontale controllata per posare tubazioni in materiali poco flessibili? E’ una domanda che sicuramente molti specialisti di settore si pongono spesso.
In effetti è possibile posare materiale di questo tipo grazie a questa soluzione innovativa. La chiave per gestire al meglio progetti del genere è la preparazione tecnica e la conoscenza approfondita della tecnologia.
Uno di questi materiali “difficili” è sicuramente la ghisa, notoriamente di gestione piuttosto complessa ma che sta ricomparendo in molti progetti. Nonostante la rigidità, la ghisa presenta dei vantaggi. E’ un materiale molto resistente, permette quindi una preservazione migliore nel tempo di tutto l’impianto e un maggiore isolamento.
Il cantiere è stato strutturato in tre tratte di circa 80-100 metri ciascuna, con zone in lieve pendenza. Il terreno di posa è caratterizzato principalmente da torba con battente di acqua ad 1 metro di profondità, quindi con presenza di una falda piuttosto estesa. Come avviene per ogni altro progetto, la società si è occupata direttamente di ogni fase di lavoro: progettazione, studio condotta, varo e tiro tubazione. L’indagine accurata del sottosuolo e della conformazione geologica è stata essenziale per poter definire la lunghezza delle tratte di posa e la profondità di collocazione, oltre che per verificare la presenza di reti già installate. Una volta compiute tutte le rilevazioni necessarie, i tecnici di Drilling Solutions hanno stabilito la collocazione della tubazione in ghisa (diametro 250 mm) ad una profondità di 3,5 metri.
Drilling Solutions ha realizzato un profilo di perforazione accurato, con una curva di perforazione definita a cui è necessario attenersi precisamente. Per fare la posa, la società ha deciso di utilizzare un perforatore orizzontale Navigator Vermeer di medie dimensioni, in grado di garantire la forza di tiro/spinta ottimale per questo lavoro. Per collocare la condotta sono stati necessari tre passaggi di alesatura, visto il diametro importante della tubazione.
Dato che la ghisa flette solo sui bicchieri di giunzione ed è un materiale molto rigido, bisogna sempre considerare il rischio concreto che, durante la fase di tiro, la condotta si sollevi e risalga in superficie durante l’attraversamento dei bacini idrici. Il problema è stato risolto con una soluzione semplice ma al tempo stesso efficace, già utilizzata per altri progetti: riempiendo la condotta di acqua. Questo garantisce il peso necessario affinché il tubo resti in posizione fino al termine della fase di tiro. Una volta che la tubazione è collocata, non ci sono più rischi di movimenti non controllati e quindi l’acqua viene tolta.
Il confronto con il committente è stato essenziale per poter definire i dettagli di lavoro. La scelta della perforazione orizzontale controllata è stata quasi obbligata perchè porta dei vantaggi oggettivi. Prima di tutto non blocca il transito ferroviario sulla linea, evitando quindi lo stop alla circolazione, un aspetto da non sottovalutare quando si tratta di intervenire sotto una delle principali arterie ferroviarie della regione. In secondo luogo, questa tecnologia permette la preservazione ambientale, dato che non è invasiva e segue le normative in vigore (che attualmente vietano lo scavo in corsi d’acqua e bacini idrici). Infine, la perforazione orizzontale controllata permette un’ottimizzazione notevole dei tempi di esecuzione del progetto rispetto all’utilizzo dei tradizionali sistemi a cielo aperto. La preparazione tecnica e la specializzazione consentono di fare la differenza in tutti i progetti di posa , anche quelli con tubazioni che presentano sfide maggiori rispetto allo standard.
Pierpaolo Micheloni, Responsabile di progetto Drilling Solutions
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