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sbancamento T1255

Terrain Leveler: la soluzione ottimale per sbancamenti in roccia dura – Strade & Autostrade

La rivista Strade & Autostrade (edita da EDI – CEM Srl) ha pubblicato sul nuovo numero della rivista (N.5/2020) un interessante articolo sul progetto di sbancamento che la ATI Bulfaro SpA – Murano Costruzioni Generali Srl sta seguendo per conto di ANAS SpA.  Potete consultare la rivista al link www.stradeeautostrade.it , di seguito trovate l’articolo integrale.  Buona lettura!

LA SOLUZIONE OTTIMALE PER SBANCAMENTI IN ROCCIA DURA

Per un appalto integrato riguardante il tratto Martina Franca – Orimini della S.S. 172 “dei Trulli”, affidato da ANAS SpA all’ATI formata dalla capogruppo Bulfaro SpA e da Murano Srl Costruzioni Generali, è stata scelta la fresa da cava T1255III Terrain Leveler di Vermeer Italia Srl, che consente di frantumare in loco senza ricorrere a martelloni o scavo con mine. 

Gli interventi per il miglioramento della rete stradale italiana sono sempre più strategici. L’obiettivo è quello di portare a termine ogni lavoro in tempi rapidi e con soluzioni mirate ad ottimizzare sempre di più il traffico di merci e di persone. In questi casi, anche la tecnologia può venire in aiuto, proponendo soluzioni innovative che permettono di ottimizzare i tempi di progetto.

Un esempio di questo genere è lo sbancamento in corso di realizzazione sulla S.S. 172 “dei Trulli” in provincia di Taranto. In questo cantiere, l’ATI composta da Bulfaro SpA e Murano Srl Costruzioni Generali con il supporto di ANAS SpA sta utilizzando una fresa Vermeer T1255III Terrain Leveler, un mezzo scelto perchè permette di ridurre i mezzi in cantiere, velocizzare i tempi di lavoro ed evitare la movimentazione del materiale scavato.

Il progetto consiste nello sbancamento per allargamento da 3 a 4 corsie della lunghezza totale di 4,5 km della S.S. 172 “dei Trulli”, nel tratto ricadente nel comune di Martina Franca, in provincia di Taranto: oltre ai lavori qui trattati, prevede anche la costruzione di 5 rotatorie e l’ammodernamento del piano viabile delle aste di penetrazione a Martina Franca.

La parte delle opere affrontate con la fresa Terrain Leveler consiste nello scavo di sbancamento e riduzione del materiale di banchi di roccia dura che raggiungono altezze di 10 – 12 m e conseguente reimpiego del materiale prodotto per la formazione di rilevati. Al momento in cui la rivista va in stampa si sta operando su un banco roccioso di 12 m di altezza: di questi 10 sono stati già sbancati e si sta procedendo sui rimanenti 2 m per raggiungere la quota necessaria per la formazione della nuova corsia.

sbancamento 2

IL CANTIERE

Sul cantiere, la cui durata totale prevista da contratto è di quasi 3 anni (1.140 giorni) e sulle esigenze che hanno portato alla scelta di impiegare la T1255III, abbiamo posto alcune domande all’Ing. Pietro Paolo Romita, Direttore dei Lavori ANAS SpA, ai Responsabili tecnici delle Imprese dell’ATI e ai Titolari delle due Imprese, Geom. Giuseppe Bulfaro e Geom. Francesco Murano.

“Ufficio mkt Vermeer Italia”: “Ing. Romita, quali caratteristiche presentava questo progetto e come è nata l’idea di impiegare la tecnologia Terrain Leveler di Vermeer?”

“Pietro Paolo Romita”: “Parliamo di uno sbancamento in roccia dura da mina, tranne il primo strato che è di roccia frastagliata. La roccia dura è un materiale piuttosto complesso da lavorare ed era necessario trovare una soluzione che permettesse di lavorare bene questo materiale, frantumandolo in loco ed evitando la necessità del trasporto in un campo base per la frantumazione, con il successivo ritorno in cantiere per la posa in opera dello stesso. La proposta dell’ATI di usare un Terrain Leveler è stata in questo senso vincente: il Terrain Leveler ha risolto questo grosso problema in modo efficace, abbattendo l’impatto ambientale.”

“UMV”: “Qualche impressione sulla macchina?”

“PR”: “Il Terrain Leveler è stato sottoposto a valutazione e approvazione di ANAS SpA mediante campo prova in cantiere approntato dall’ATI, dove abbiamo constatato che era in grado di scavare e contestualmente ridurre il materiale alla pezzatura adeguata come da indicazione del Capitolato Speciale d’Appalto ANAS, e pertanto idoneo al riutilizzo senza impiego di altre attrezzature.

Questa macchina si presta molto bene a sbancamenti di pareti rocciose. Solitamente nei progetti di questo tipo in Puglia le pareti di scavo in roccia dura sono verticali, mentre qui, grazie al suo impiego, siamo riusciti ad ottenere direttamente quella che in gergo tecnico viene definita “scarpata 3/2”. Si tratta quindi di una bella tecnologia, che va di certo a sostituire i sistemi tradizionali utilizzati solitamente per gli sbancamenti, come martelloni e scavo con mine. Abbatte costi, tempi e spostamenti tra cantieri, quindi è importante per ridurre l’impatto ambientale. La consiglierei per progetti di grandi dimensioni come questo.”

“UMV”: “Come viene impiegato il materiale di scavo?”

“PR”: “Il materiale scavato viene totalmente riutilizzato, come da previsione progettuale di ANAS SpA, per la formazione dei rilevati. Non c’è bisogno di trasportare il materiale scavato fuori dal sito di lavoro per lavorarlo, in quanto la pezzatura ottenuta è ridotta, quindi il materiale è già pronto per il riutilizzo.”

“UMV”: “Qual è la produttività indicativa della macchina?

“Fabio Guarino”: “La T1255III ha capacità molto elevate ed è in grado di raggiungere produzioni che vanno dai 700 ai 900 mc/giorno; nel caso specifico però, date le caratteristiche particolari di questo lavoro – che prevede l’allargamento della sede stradale, quindi frequenti pause e movimentazioni della macchina per garantire la realizzazione del corpo stradale con le pendenze longitudinali e trasversali previste – hanno imposto un ritmo necessariamente più basso. Inizialmente abbiamo avuto alcune perplessità a causa della presenza di banchi rocciosi molto compatti, ma questi iniziali dubbi sono stati superati in modo efficace grazie alla continua assistenza tecnica fornita da Vermeer Italia Srl e dal suo personale altamente qualificato e competente in materia.”

“UMV”: “Avete incontrato qualche difficoltà durante i lavori?”

“Ernesto Scarnati”: “Non ci sono state grosse difficoltà. Ciò che ci preoccupava da un punto di vista geologico era la durezza della roccia da mina. Con l’affiancamento dei tecnici Vermeer abbiamo fatto tutte le valutazioni del caso e siamo andati avanti con il lavoro senza incontrare problemi, facendo tutte le implementazioni necessarie. Ad esempio è stata messa a punto una strategia di ottimizzazione del rullo fresante, sostituendo elementi specifici per adattarlo al lavoro nel materiale duro: un tipo di versatilità che si è rivelata fondamentale per portare avanti le opere in modo ottimale.”

“UMV”: “Sig. Bulfaro, di cosa si occupa la vostra azienda?”

“Giuseppe Bulfaro”: “La Bulfaro SpA nasce nella metà degli anni Settanta grazie a mio padre, Antonio Bulfaro, tutt’ora dirigente dell’azienda, e si specializza principalmente in lavori pubblici. Il nostro principale committente è ANAS, pertanto seguiamo lavori infrastrutturali e grossi progetti, oltre a essere specializzati in forniture di calcestruzzi e asfalti. Questo in sintesi è il nostro core business.”

“UMV”: “Come ha conosciuto Vermeer e e la tecnologia Terrain Leveler e quali sono le sue impressioni di utilizzo?”

“GB”: “Abbiamo conosciuto Vermeer una decina d’anni fa, mentre facevamo scavi a Taranto, e già al tempo abbiamo avuto modo di apprezzare la qualità del prodotto. Grazie a questa esperienza abbiamo ripreso contatti per capire se la tecnologia Terrain Leveler potesse essere applicata anche a un nuovo progetto. Giudico la nostra storia di utilizzo di prodotti Vermeer molto soddisfacente: dopo una prima fase di assestamento,  oggi siamo pienamente soddisfatti della tecnologia perchè ci ha permesso di risparmiare tempo e sicuramente anche di contenere i costi in una misura in cui non sarebbe stata possibile con l’uso di sistemi tradizionali. In particolare in questo cantiere in cui abbiamo impiegato il Terrain Leveler, abbiamo anche potuto ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni: senza questa tecnologia, avremmo dovuto lavorare il materiale con martelli, trasportarlo in area di stoccaggio e sottoporlo a ulteriori passaggi di lavorazione: frantumazione, caricamento, etc. In questo modo invece, c’è stata poca movimentazione del materiale, perchè lo scavo permette di ottenere un prodotto di pezzatura ridotta che possiamo utilizzare nei rilevati.”

“UMV”: “Sig. Murano, vuole parlarci della sua società e del suo ambito d’azione?”

“Francesco Murano”: “La Murano Srl nasce nel 1987 come Ditta individuale e si trasforma in Srl nel 2004; si occupa principalmente di infrastrutture con committenti pubblici. Ci siamo specializzati in grossi lavori infrastrutturali soprattutto in ambito autostradale: abbiamo seguito grandi interventi sulla A2 per l’ammodernamento della rete e per la costruzione dell’autostrada Brescia – Bergamo – Milano (Bre-Be-Mi). Ci occupiamo di scavo e movimento terra, anche se siamo un’impresa di costruzioni generali. Partecipiamo a molte gare d’appalto e di solito seguiamo i lavori in tutte le loro parti.  La scelta di specializzarci in opere con grosse movimentazioni nasce in parte dalla passione per i mezzi pesanti e in parte da quella per le grandi opere. Prima di questo cantiere sulla S.S. 172 abbiamo già seguito interventi dello stesso tipo, anche se non di questa entità.

“UMV”: “Quali sono i motivi che vi hanno portato a preferire Vermeer e la tecnologia Terrain Leveler a quella di altre case costruttrici?”

“FM”: “Oltre a documentarci su internet e attraverso la frequentazione quotidiana di cantieri, abbiamo studiato un po’ più in dettaglio la tecnologia Vermeer e l’abbiamo giudicata idonea al nostro progetto, perché permette di risparmiare tempo e costi mantenendo sempre un lavoro di qualità elevata. Inoltre, per noi sono molto importanti l’assistenza tecnica e il supporto in cantiere. Infine, dopo una attenta valutazione dei prodotti presenti sul mercato, abbiamo visto che le macchine Vermeer presentano opzioni che altri mezzi della concorrenza non hanno. Avendo questo appalto una presenza importante di roccia da demolire, abbiamo capito che il Terrain Leveler era l’unica macchina in grado di gestire il materiale, facendo anche produzione per mandare avanti il cantiere e garantendo una precisione e produzione di lavoro ottimale.”

CONCLUSIONI

Questo progetto è chiaramente un esempio di come la competenza tecnica e le tecnologie d’avanguardia in mano ad aziende preparate possano fare la differenza nei progetti di implementazione infrastrutturale. Questo lavoro può essere il punto di partenza per nuove collaborazioni in progetti ANAS che prevedono la realizzazione di sbancamenti di dimensioni importanti, velocizzando il lavoro e riducendo la movimentazione di materiale.

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano per la collaborazione alla stesura di questo articolo il Geom. Fabio Guarino di Bulfaro SpA e l’Ing. Ernesto Scarnati di Murano Srl Costruzioni Generali, per questo cantiere Responsabili dell’ATI insieme all’Ing. Pietro Paolo Romita, Direttore Lavori di ANAS SpA.

 

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